| PARIGI, 17 luglio - Riccardò Riccò è stato trovato positivo all'EPO al controllo antidoping del Tour de France. Lo ha reso noto l'agenzia dell'antidoping francese: «Tracce di Eritropoietina di terza generazione (Cera) nelle urine». I controlli ematici sono stati effettuati il tre e il quattro luglio prima dell'inizio delle tappe del Tour de France.
CONTROLLI RIPETUTI PIÙ VOLTE - Vincitore di due tappe di montagna e nono in classifica generale, il corridore italiano - stando al sito de L'Equipe - avrebbe usato il Cera (Continous erythropietin Receptor Activator). Riccò era nel gruppo dei corridori individuati dall'Agenzia francese per i controlli del 3 e 4 luglio prima della partenza del Tour. Le analisi ripetute avevano provocato alcune repliche stizzite del corridore. Quello di Riccò è il terzo caso di positività in questa edizione della corsa a tappe francese dopo quelli degli spagnoli Manuel Beltran dell'11 luglio e Moses Duenas Nevado di ieri.
NOTTE IN GENDARMERIA - L'italiano è stato prelevato dalla gendarmeria, prima della partenza della dodicesima tappa, ed è ufficialmente in stato di fermo. Riccardo Riccò passerà la notte nella gendarmeria di Mirepoix, un centro di 4.000 abitanti nel sud-est della Francia, secondo quanto riferito dagli stessi gendarmi. Condotto a Nirepoix verso le 10,50 di stamattina, Riccò aveva poi accompagnato i gendarmi nella stanza dove ha passato l'ultima notte, che è stata perquisita. Anche i suoi bagagli personali, che si trovavano sul pullman della sua squadra, la Saunier-Duval, sono stati recuperati dagli agenti e perquisiti.
LA SQUADRA SI RITIRA- I dirigenti della Saunier Duval, la squadra di Riccardo Riccò, hanno annunciato il ritiro immediato di tutti i componenti e la "sospensione provvisoria" della sua partecipazione a tutte le corse a cui avrebbe dovuto prendere parte. Tra i corridori della Saunier Duval, anche Leonardo Piepoli, vincitore della decima tappa, e lo spagnolo Juan Josè Cobo, ottavo in classifica generale. . Il modenese verrà interrogato e Pierre Bordry, presidente dell'Agenzia francese della lotta al doping, ha ufficializzato: «Le tracce di Epo di terza generazione sono state trovate negli esami svolti dopo la quarta tappa, la crono di Cholet».
IL DT BALLERINI: NON HO PAROLE - «Mi ricordo che anche tra i dilettanti aveva avuto problemi legati al doping e poi tutto si risolse perchè si scoprì che i suoi valori erano alti fisiologicamente». Stenta a crederci Franco Ballerini. Il direttore tecnico generale delle Nazionali di ciclismo, intervistato dall'agenzia Dire, parla della positività all'epo di terza generazione riscontrata a Riccardo Riccò. Una pedina in meno anche per le Olimpiadi di Pechino. «Era riserva, non era fra i titolari- spiega- La possibilità di schierare un uomo in più mi aveva fatto pensare di schierarlo da riserva: io non ho parole sulla vicenda. Un rimpiazzo? La notizia non mi ha fatto pensare a nessun altro. Io vado avanti con il mio progetto e spero che alla fine possa essere vincente». Alla fine un augurio per il modenese. «Mi auguro che sia un valore fisiologico. Altrimenti, non ho parole».
MOSER: «INCREDIBILE,SPERO IN UN ERRORE» - «Non ci credo, sono senza parole e meglio lasciar perdere tutto. Proprio non capisco perchè i corridori insistono con il doping. Oramai dovrebbero saperlo che se ti prendono sei finito». C'è grande stupore nelle parole di Francesco Moser, dimessosi un mese fa dalla presidenza del sindacato corridori, che stenta a credere alla notizia della positività dell'italiano Riccardo Riccò al Tour de France. «Non si capisce più niente. È una cosa davvero incredibile - ha spiegato il vincitore del Giro d'Italia del 1984 - Stava facendo una grande corsa, entusiasmando i tifosi italiani. Spero con tutto il cuore che ci sia un errore. Non so come facciano i corridori, e specialmente i campioni, a rischiare ancora così tanto».
|
